Capire i giochi della Bethesda

“Stealing in Skyrim” by ~Sia-chan (Deviantart)

Dopo aver letto e udito svariati commenti sui giochi della Bethesda (da ora in poi B), su come non sono divertenti o sul fatto che un certo set of skills e abilità è inutile da usare, mi sono sentito in dovere di scrivere un paio di righe per far capire cosa in realtà sono questi giochi e come in teoria dovrebbero essere giocati. Ho diviso questo piccolo articolo in tre punti fondamentali, nati dai commenti che sento dire più spesso. Questi punti quindi possono essere discussi separatamente (tanto siamo in 3 a leggere sto forum).

“Questi giochi sono troppo lunghi e dopo un po’ mi annoio perché non so cosa fare”
È vero, questi giochi sono troppo lunghi e spesso non si capisce che cosa bisogna fare. C’è spesso troppa libertà d’azione e veramente troppe ma troppe quest da completare. In realtà i giochi della B non sono stati fatti per essere finiti, nel senso che sono finiti semplicemente quando uno è stufo di continuare o più importante, quando si è raggiunto uno scopo ben preciso. Non sono finiti neanche quando si arriva alla fine del filone narrativo centrale. Sono stati creati per immergere il giocatore in un mondo e dargli carta bianca su come sviluppare la storia del proprio personaggio e su cosa cimentarsi. Dei veri e propri GDR all’interno di un’ambientazione creata dagli sviluppatori. È quindi importante non mettere a confronto questi giochi con quelli più “lineari” come Dragon Age e The Witcher (per citarne solo un paio).

“È inutile sviluppare il personaggio sulle magie perché tanto con la spada infuocata che ti puoi fare dopo oneshotti tutti”
Questo è un altro “sbaglio” che fanno i giocatori che hanno la smania di trovare le combinazioni più potenti in tutti i giochi e/o che fanno semplicemente TUTTO (newsflash: se ti sparo in testa sicuramente ti faccio più male di un cazzotto). Questa è una mentalità che si è sviluppata particolarmente con l’vvento dei MMORPG, in cui bisogna per forza ottimizzare il personaggio al massimo per farlo entrare nei contenuti più difficili.

Ancor prima di iniziare a giocare ai giochi della B, bisogna mettere su carta il personaggio che si ha intenzione di fare e seguire quella strada dall’inizio alla “fine”. Un mago non sa che la spada di fuoco del Dio dei blacksmith oneshotta e che la sua palla di fuoco rimbalza sul petto dei goblin del primo livello. Un mago semplicemente non lo sa perché lui ha deciso di sviluppare le magie di illusione. Non ha mai preso in mano un martello da blacksmith e non conosce neanche come minare i minerali da smeltare e dove andarli a reperire.
Un ladro non sa che esiste una magia che fa scoppiare in mille pezzi un drago, semplicemente perché lui i libri li usa solo per tenere a livello una cassapanca che ha nel covo dei ladri dove è riuscito a guadagnarsi uno spazio a suon di pugni e coltellate sui fianchi. Quando vede i draghi, fa dietro front e scappa a gambe levate. La sera esce dal covo e va a alleggerire un po’ di passanti dei loro soldini.

Questo per dire che specializzare il personaggio solo su un paio di cose, rende questi giochi molto più interessanti e divertenti. Darsi delle limitazioni, come nei giochi di ruolo tradizionali, aggiunge difficoltà e costringe il giocatore ad usare il cervello per superare le difficoltà…altrimenti uno tira fuori la spada de foco Excabalibalitux e oneshotta tutti alla Ken Shiro. È ovvio che dopo una cinquantina di ore così si perde la voglia di giocare.

“Ci sono troppe quest e non mi ricordo più quale devo fare per finire il gioco”
Le quest ci sono e sono tantissime perché in realtà non devono essere completate tutte (ad alcuni questo concetto potrebbe essere un po’ alieno). Questo punto riprende un po’ il primo e il secondo nel senso che se il giocatore non ha pensato a cosa fare nel gioco ancor prima di iniziare e si ritrova un po’ sperduto in questo mondo immenso pieno di cose da fare, si chiede…”E mo cosa faccio?”.

Per riprendere gli esempi di prima. Un mago a cui gli viene chiesto di rubare una mela dal mercante in via delle puttanate, angolo con via degli stronzoni, semplicemente gli “mostra il dito medio” e se ne va. La quest rimane nel log? Non ha importanza, il mago semplicemente non vuole rubare e andare contro la legge.
Il ladro che gli viene dato in mano un foglietto con su scritto un reward di 1000 gold per la testa del drago che sorvola la città, prende il foglietto, lo accartoccia e lo tira in faccia alla guardia mentre gli ruba pure 5 gold dalle tasche, prima di scappare.

Questo per sottolineare che il gioco si può “finire” (cioè quando si è stufi di continuare o si è raggiunto l’obiettivo prefisso all’inizio) anche con il log delle quest strapieno. Tutte quelle quest che, per un motivo o per l’altro, si sono ritrovate nel log ma che non rientrano nello stile, classe, set of skills e carattere del personaggio che si è deciso di usare.

Per concludere aggiungo delle linee guida per divertirsi veramente a giocare ai giochi così:

1. Decidere che tipo di personaggio sviluppare e concentrarsi su 2-3 abilità chiave. (Esempio: un ladro con lockpick, stealth e magari coltelli e arco corto…con una spruzzarina di alchimia per fare veleni da usare nelle armi).

2. Immergersi nel mondo e interpretare il personaggio che si è deciso di fare. Intraprendere le quest e le storyline che rientrano nella filosofia del personaggio. (Esempio: il ladro ha deciso che vuole entrare nella gilda dei ladri e diventarne il capo. Intraprende quella storyline e tutte le quest che lo aiutano a sviluppare determinate skill).

3. Esplorare, esplorare e ancora esplorare. Limitare al minimo il fast travel e godersi l’ambientazione. In questi giochi di solito ci sono parecchi dungeon nascosti da scoprire e incontri casuali in giro per il mondo.

Buon divertimento 🙂

5 risposte a “Capire i giochi della Bethesda

  1. Non sono d’accordo. I giochi devo avere un capo ed una coda, altrimenti sono semplicemente un’accozzaglia di contenuti e basta.
    Nella mia visione di un gioco fantasy la magia è qualcosa di ristretto, un dono, che solo poche persone sono in grado di utilizzare. Per questo motivo molto temute, sia per potenza che per ignoranza. Quindi, tanto per fare un esempio alla AD&D, lo spell “delayed blast fireball” non esiste che facesse meno male di una spada +7 fiammeggiante (citazione…). In Skyrim ti fai l mazzo (perché te ce ne vole di tempo a skillare a 100 destruction) anche per trovare lo spell destruction più potente, che sostanzialmente in tutto il mondo hai solo tu e ti ritrovi con una fake incredibile. Spari una cannonata e poi hai finito il mana. A questo punto tiri fuori la spada definitiva che ti sei craftato: una ebony long sword migliorata due volte, con due enchant sopra, 4 volte più potente di una long sword che uno degli dei in persona ti dato quando hai fatto le sue quest e che poi hai venduto nel peggiore dei mercati perché non serviva a nulla e pesava troppo.
    Tutto questo fa perdere parecchio fascino all’ambientazione.

    • Ti capisco, però in realtà questo post non è proprio una presa di posizione quanto una specie di “insight” all’interno della filosofia dei giochi così.

      Il problema alla fine è se ti piacciono o meno. Se ti piacciono ci giochi, se invece non sopporti alcune cose beh…di giochi ce ne sono una caterba 😉

      La Delayed fireball e la spada +7 fiammeggiante. Sono cose che esistono nel mondo di D&D ma ognuna ha la sua reperibilità in base alla sua potenza e in base a quanto è bravo il DM (se ha il senso delle cose e non regala oggetti magici a destra e a manca). Quindi non c’è bisogno di metterli a confronto, dato che probabilmente la spada +7 fiammeggiante magari è impossibile da creare o ce n’è UNA.

      La spada donata dal Dio potrebbe essere soltanto una reliquia con un valore diciamo “affettivo” e non pratica in combattimento perché magari troppo pesante e/o fragile. Che ti sia stata donata da un Dio non la rende l’arma definitiva…che ne so.

      • Il confronto era solo per far capire meglio quello che è accaduto giocando a skyrim. Siccome secondo la filosofia del gioco puoi fare tutto, ebbene secondo me sui contenuti hi-end hanno toppato.
        Infine, la spada donata dal dio non era simbolica affatto. L’arma sarebbe stata un’ottima arma se il resto dei contenuti fossero stati adegutati. Purtroppo però, tornando al discorso precedente, quelle armi diventano cacchine a confronto con ciò che ti puoi creare da solo, sia per te che per il tuo follower.
        Stesso discorso vale per le armature

      • Sì però aspetta…è ovvio. Per arrivare a 100 enchanting, 100 blacksmith poi rimediare la soul stone della madonna per poi finalmente farti la spada…grazie al piffero che è più forte della magia definitiva del gioco la quale…LA COMPRI.

        E poi ripeto, non tutti fanno un personaggio con blacksmith quindi a loro, come a me, questo problema non si pone perché semplicemente non lo incontreranno.

        Dipende da come lo giochi.

      • La magia definitiva del gioco non la compri. E’ una questa anche piuttosto complicata, che non inizia come le altre questa ma la devi capire tu da un libro che leggi. Skillare le varie abilità non è così complicato, quando avanzi nel gioco trovi reagenti e materiali a iosa (anche le greater/black soul gem) quindi la cosa è solo un po’ noiosa se ti ci metti di punta, altrimenti avanzi da solo, come per le armi, più le usi e più si skillano. Ripeto, come hanno gestito la cosa ha fatto perdere semplicemente di fascino (parecchio) al gioco.

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